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La Rai "accessibile", nuovo allestimento per il Museo della Radio e della Tv

La struttura di via Verdi si è dotata di strumenti per la fruizione di non udenti e non vedenti. Rossi: "Deve diventare un luogo aperto alla città". Appendino: "Lavoriamo per rendere Torino più accessibile"

La Rai punta sull’accessibilità e pensa a non udenti e non vedenti. Con questo spirito ha presentato, stamani, il nuovo percorso al Museo della Radio e della Televisione di via Verdi 16. Tablet, QR Code, interpreti Lis virtuali. Sono alcune delle novità introdotte dal centro Rai torinese per favorire la fruizione del museo, con un nuovo totem, posizionato all’ingresso, che oltre a una mappa tattile contiene a che tutte le indicazioni per visitare il museo.

Ed ecco che le 14 vetrine, che contengono preziose testimonianze dell’evoluzione dei mezzi di comunicazione di massa dell’ultimo secolo, prima dell’avvento di internet. Sono presenti sei diversi percorsi audio, attivabili tramite uno smartphone e i QR Code, che possono essere messi in comunicazione diretta con gli impianti cocleari tramite un’apposita tecnologia. Anche in lingua inglese. Un tablet su ogni vetrina, poi, “ospita” un interprete Lis virtuale che ne racconta il contenuto.

“Abbiamo dedicato questa giornata all’accessibilità – ha commentato Guido Rossi, direttore del Centro di produzione Rai di Torino – con un momento pubblico e uno di studio. Questo percorso ha due novità: i tablet con un avatar che usa la lingua dei segni e un percorso per non vedenti con QR Code. Questo deve diventare un luogo aperto alla città, perché la Rai dimostri di essere un’azienda pubblica del territorio”.

L’occasione è utile per estendere il discorso anche alla città. “Lavoriamo per renderla più accessibile – ha commentato la sindaca di Torino, Chiara Appendino – ma c’è ancora molto da fare. Pensiamo ai nostri mezzi pubblici, alle strade, ai marciapiedi, in tal senso lavoriamo con le associazioni, qui c’è grande sensibilità”. Un aspetto sottolineato anche da Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte: “Questo è un salto di civiltà enorme – ha aggiunto – ed è un obiettivo da porci per tutta la città, sarebbe un gran bel segnale. Torino, su questo tema, è un punto di riferimento per l’Italia e l’Europa”.

“La Rai – ha aggiunto Fabrizio Ferragni, direttore delle relazioni istituzioni dell’azienda – ha l’obbligo e il dovere morale di rendere accessibili i suoi prodotti”. “Il progetto – ha precisato Alberto Morello, direttore del Crits – è nato da un’iniziativa del centro ricerche Rai, seguendo una politica di inclusione sul territorio”.

Il Crits – Centro ricerche, innovazione tecnologica e sperimentazione della RAI, ha lavorato insieme al centro di produzione di Torino e a Rai Responsabilità Sociale . Ma il nuovo allestimento nasce anche grazie alla collaborazione con Ens – Ente Nazionale SordiAdv – Associaione disabili visivi, Uici – Unione italiana ciechi e ipovedentiApic – Associazione Portatori Impianto Cocleare e insieme alla Città della Salute e della Scienza, l’Università di Torino, il Politecnico e l’Associazione Asphi.

Da Torino Oggi 9 luglio 2018 - Paolo Morelli.